Per diversi tipi di organizzazione è fondamentale, ai fini del controllo di gestione, calcolare il costo corretto di un’attività svolta da un operatore utilizzando uno strumento o un’apparecchiatura di elevato valore.
È il caso di un ambulatorio medico oppure una clinica privata che effettuano accertamenti diagnostici strumentali (es. TAC, risonanze, ecografie, esami oculistici, ecc.) con apparecchiature particolarmente costose, ma anche di laboratori prove che effettuano prove distruttive o non distruttive su prodotti o materiali (nell’ambito di servizi ispettivi accreditati, per eseguire prove previste dalla legge come quelle su campioni di calcestruzzo, ecc.) oppure di centri di taratura strumenti accreditati (nel caso la taratura avvenga attraverso strumenti o apparecchiature che fungono da campione primario).
In tutte queste situazioni il costo dell’attività di prova o esame per il cliente è spesso giudicato elevato, sicuramente non giustificato dal tempo occorso per effettuare l’esame o la prova.
In effetti, dal punto di vista del fornitore del servizio (struttura sanitaria, laboratorio prove, ecc.), per determinare il costo diretto (nell’ottica del direct costing) della prestazione non è sufficiente considerare le ore/persona che si sono rese necessarie, ma occorre considerare anche il costo dell’apparecchiatura utilizzata. Infatti sarebbe fuorviante considerare come costo del servizio solo il costo dell’operatore, le spese vive (generazione della reportistica, eventuali costi di trasporto, materiali di consumo, ecc.) e una quota parte dei costi di struttura generali. Questo perché la ripartizione dei costi di struttura o spese generali non sarebbe equa nel caso in cui l’organizzazione disponesse di apparecchiature e macchinari molto costosi, sia come costo di acquisto, sia come gestione/manutenzione: la differenza di costo di tali risorse potrebbe, infatti, incidere in modo differente sui diversi servizi (esami, prove ecc.).
L’approccio più corretto sarebbe quello di considerare nei costi diretti della prestazione anche quota parte del costo di gestione e ammortamento dell’apparecchiatura utilizzata, vediamo come.
Il prezzo del servizio (esame strumentale, prova di laboratorio, taratura, …) sarebbe determinato dalla seguente formula:
Prezzo del servizio = Costo operatore + Costo materiale di consumo + Costi accessori + Costo impiego apparecchiatura + quota parte dei costi fissi di struttura + Margine/utile lordo
che può essere espressa anche come:
Prezzo = Costi diretti + Costi fissi + Margine lordo,
laddove:
Margine lordo = (Costi diretti + Costi fissi) x (1+ Utile desiderato in %)
Costi fissi = f(Costi diretti, Driver criterio di ripartizione)
dove il Driver di ripartizione dei costi fissi può essere determinato a partire dai ricavi genrali, dal n° di servizi venduti, dai ricavi per il servizio specifico nell’anno precedente, dall’area occupata dal servizio, ecc..
Mentre
- il costo operatore può essere facilmente determinato dalle ore impiegate dall’operatore che effettua la prestazione moltiplicato per il suo costo orario,
- il costo del materiale di consumo può anch’esso essere calcolato in base alla quantità di materiale consumato (compresi eventuali supporti ottici, carta speciale per le stampe dei report/esiti, ecc.) per il relativo costo,
- i costi accessori possono essere costituiti da spese vive di vario genere (es. trasporti per lo strumento da tarare o per il campione da esaminare),
per quanto riguarda il Costo impiego apparecchiatura occorre fare alcune considerazioni.
Un macchinario o apparecchiatura molto costosa (es. apparecchi per TAC, risonanze, ecografie, determinati esami oculistici o altri esami specialistici in ambito sanitario) è opportuno considerare il costo di acquisto dell’apparecchiatura, la sua durata di vita media presunta ed i costi di manutenzione. Il costo annuo dell’apparecchiatura è dunque determinato nel modo seguente:
Costo annuo apparecchiatura = Costo di acquisto/Vita media in anni + Costo di manutenzione/gestione annuo
Tutti i valori andrebbero poi attualizzati considerando i relativi tassi di inflazione.
Dunque non bisogna considerare le quote di ammortamento fiscali nel calcolo del primo addendo, perché potrebbero essere fuorvianti.
Per un calcolo preciso del costo annuo dell’apparecchiatura occorre prestar molta attenzione alla durata media presunta dell’apparecchiatura, calcolabile attraverso stime su apparecchiature simili, ed al conteggio dei costi di manutenzione e gestione (comprese le parti di ricambio e i sistemi informatici di supporto per la conservazione dei risultati). Questi ultimi andrebbero sistematicamente aggiornati anno per anno (talvolta crescono col passare del tempo) per ottenere un valore preciso del costo della risorsa. Naturalmente in caso di strumentazione a noleggio tutti questi calcoli si semplificano.
Una volta determinato il costo annuo dell’apparecchiatura, mantenuto aggiornato di anno in anno, è necessario ripartire questo costo per tutte le prestazioni effettuate nell’anno con tale risorsa per determinare il sopra citato Costo di impiego dell’apparecchiatura.
Il numero di prestazioni effettuate con la risorsa non è sempre determinabile a priori, ci si può basare sui valori dell’anno precedente per fare una previsione e, nel caso di una frequenza di impiego inferiore le prestazioni non effettuate andranno ad incrementare i costi fissi generali, mentre nel caso in cui il numero delle prestazioni fosse superiore rispetto al previsto si avrebbe un maggiore margine per ogni singola prestazione, per merito del maggior numero di servizi venduti.
Altre soluzioni potrebbero essere applicate a seconda dei casi.
Da questo sistema dinamico di calcolo dei costi per il nostro esame medico o prova di laboratorio si evince che al momento della determinazione del costo e, quindi, del prezzo di vendita al cliente del servizio i valori di input possono non essere certi, alcuni di essi si basano su previsioni (dati del passato eventualmente modificati soggettivamente). D’altro canto il prezzo della prestazione deve anche dipendere da logiche di mercato (prezzo dei concorrenti, tariffari stabiliti per legge, strategie di marketing, ecc.), in ogni caso anche la determinazione a posteriori del costo effettivo della prestazione permette di determinare i margini di contribuzione per i singoli servizi offerti e quindi di disporre di un utile strumento per il controllo di gestione.